Patriziato di Riva San Vitale

foto di Eusebio Vassalli

Svizzera   -   Cantone Ticino


 
 
Stemmi famiglie patrizie

                   Cenni storici di Riva San Vitale
                   (tratti dal libro "Patriziato e Patrizi Ticinesi" di Flavio Maggi - Pramo Edizioni)


   Abitato sin dall’epoca preistorica, nelle vicinanze sarebbero stati ritrovati dei resti di palafitte,
   ma le scoperte più interessanti risalgono all’età del bronzo.
(1)
   
Una colonia romana vi ebbe analogamente la sua residenza (vedi ad esempio gli scavi intorno
   al battistero), e il battistero, quasi sicuramente risalente al V° secolo dC è una delle
   testimonianze più uniche di tutto l’occidente cristiano, e la prima testimonianza religiosa
   superstite per le terre ticinesi.
   Luciano Moroni-Stampa, nella sua raccolta paleografica di documenti, fa risalire a Riva San Vitale
   il nome di “Primo Sovinno”, che compare in un documento di cessione dell’852.
(2)
   
Durante le guerre Como-Milano (1118-1127), i primi vi tenevano 2 battelli, con i quali
   compievano le loro incursioni sul lago.
   La Pieve (parrocchia primitiva) era una delle più antiche della Diocesi di Como, ed aveva un suo
   Capitolo sin da epoca sconosciuta, che formava una specie di consorzio con i Capitoli di Balerna
   e Uggiate. Il Capitolo collegiale fu poi soppresso nel 1786, ed i suoi beni furono attribuiti a
   Tremona, Besazio, Arzo e Brusino Arsizio.
   Ma la Pieve allora era anche una circoscrizione politica, che però non comprendeva esattamente 
   gli stessi territori di quella ecclesiastica. Ad esempio Capolago ne faceva parte, pur dipendendo
   spiritualmente da Mendrisio.
   Nel 1170 la Pieve era compresa nella Contea del Seprio, mentre nel 1240 passava sotto Como,
   per poi passare successivamente nel Baliaggio di Lugano.
   Furono effettuati dei tentativi (che durarono poco) per separarsi da Lugano (1569,1598,1632-1633
   1656,1678-1680) ed è menzionato un privilegio accordato dagli svizzeri, ossia quello del porto
   d’armi per i suoi abitanti.
   Sin dall’epoca medievale è menzionato come borgo, come ad esempio nel 1335: “...Comune
   burgi de Rippa Sancti Vitalis...”.
(3)
   
Il 15 febbraio 1798 la Pieve proclamò la Repubblica, favorevole ai cisalpini, che fu però stroncata
   il 16 marzo successivo, dopo l’occupazione dei luganesi.
   Intorno al 1217 fu istituito il “Legato pane del beato (Manfredo)”, di cui il Patriziato generale è 
   ancora l’esecutore.
   La Vicinia godeva dei diritti di pesca lungo tutta la riva del lago sino al confine con Brusino Arsizio,
   e di numerosi beni boschivi.
   Il borgo di Riva, da studi recenti
(4) ha contato nei secoli ben 34 casati patrizi, di cui 23 ora estinti,
   a testimonianza di una comunità importante.

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   1 – Crivelli A. – Atlante storico e preistorico della Svizzera Italiana, Bellinzona, IET, 1943
   2 – Moroni-Stampa L.: Codex paleographicus Helvetiae subalpinae, Lugano, Burstein, 1957
   3 – Elenco dei pesi e delle misure, in: Brentani L., Codice diplomatico Ticinese. Documenti e regesti.
         Como, Cavalleri, 1929-1931
   4 – Vassalli Domenico, Gli stemmi delle famiglie patrizie di Riva San Vitale, Mendrisio, Tipo Print, 1979.

Gli stemmi sono stati dipinti dagli allievi della Scuola CSIA di Lugano su disegno originale di Walter Schweizer.

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Questo sito web è stato gentilmente offerto al Patriziato di Riva San Vitale da Eusebio Vassalli